Una delle branche che sta assumendo sempre maggiore importanza nel rapporto medico paziente in odontoiatria è la medicina orale.
Sono oggetto di indagine di questa disciplina tutte quelle lesioni primitive e secondarie che possono insorgere a carico dei tessuti del cavo orale.
La medicina orale offre un’ampia gamma di strumenti atti a porre diagnosi di fronte ai differenti quadri morbosi.
Dai test salivari per la tipizzazione batterica e l’identificazione del profilo di rischio parodontale alle biopsie incisionali ed escissionali eseguite ambulatorialmente e sottoposte ad accertamento istopatologico.
L’esperienza maturata anche in ambito ospedaliero ci consente di porre particolare attenzione verso un’amplissima casistica di stati patologici per nulla infrequenti ma spesso misconosciuti o non adeguatamente o tardivamente diagnosticati:
- dalle infezioni da patogeni (virus, batteri, funghi e lieviti)
- ai quadri infiammatori cronici su base autoimmunitaria (es: lichen ruber planus, pemfigo / pemfigoide, malattia di Behçet etc.) e moltissimi altri.
- Non da ultimi i casi di lesioni HPV (Human Papilloma Virus) correlate, un agente virale che sempre più studi stanno confermando avere considerevole peso nell’ eziopatogenesi di patologie sia benigne che maligne nell’ uomo e nella donna.
È possibile, con adeguati accertamenti eseguiti in studio, asseverare la presenza delle stesse, isolando i singoli ceppi di virus alla base della loro insorgenza. Grazie a ciò sarà possibile evidenziare il relativo tasso di rischio del Paziente, che verrà inserito in un protocollo di follow up periodici, come avviene per lo screening delle più note patologie.